Obiettivo EF-S 15-85 e qualità delle immagini
Come accennato precedentemente, Canon ci ha fornito di un obiettivo diverso da quello contenuto nei kit in vendita: uno zoom standard, il 15-85mm f/3.5-5.6 IS USM.
E’ un obiettivo della serie EF-S quindi non può essere montato su macchine fotografiche FF come la 5D mark II, ma solo su APS-C. Il range di lunghezze focali equivalente a quello Full Format è 24-136 mm (5,6x) il che lo rende un ottimo obiettivo tuttofare in vacanza e in ogni situazione dove non è possibile portarsi molte lenti. Nel mercato fotografico si colloca come competitor di prodotti quali il Nikkor AF-S 16-85mm f/3.5-5.6 VR (Nikon) e lo Zeiss 16-80mm f/3.5-4.5 (Sony Alpha) con un prezzo piuttosto alto, di circa 600€.
La struttura ottica vanta 17 elementi in 12 gruppi tra i quali tre lenti asferiche ed una UD (Ultra Low Dispersion); inoltre le sette lamelle che compongono l’apertura rendono lo sfumato pastoso ed omogeneo.
La qualità costruttiva di questo prodotto ha subìto un netto miglioramento rispetto alle altre lenti della serie EF-S. Tenendo in mano questo obiettivo si ha la sensazione di una stabilità e robustezza quasi degne della famosa “L”. Le varie parti sono saldamente fissate le une alle altre (caratteristica purtroppo non presente in tutti gli obiettivi Canon di fascia medio-bassa) garantendo, tra l’altro, una maggiore protezione da polvere e sabbia. Pure l’aspetto esteriore è molto accattivante, anche grazie al diametro di 72mm della lente frontale.
L’obiettivo, del peso di circa 575g, si estende fisicamente durante lo zooming da 88mm a 128mm. Nell’immagine sotto è presente una comparazione dell’estensione della lente da grandangolo a tele.
La tipologia di zoom è la classica duo-cam (due tubi telescopici che allontanano gli elementi durante la rotazione) mentre l’anello di messa a fuoco manuale è posizionato posteriormente.
Il meccanismo di messa a fuoco di questo obiettivo merita decisamente qualche attenzione in più:
- Il Motore UltraSonico (USM) è eccezionalmente performante. Mette a fuoco correttamente da macro a infinito in un batter d’occhio. Un abisso rispetto ad altri competitor della stessa fascia.
- La lente è dotata di FTMF (Full Time Manual Focusing) che permette, in modalità one-shot, di mettere a fuoco manualmente anche dimenticandoci di spostare lo switch su AF. Questa caratteristica, che può sembrare superflua in studio e nelle situazioni in cui il soggetto è immobile, si rivela crucialmente utile in occasioni quali feste, sport o caccia fotografica.
- Chi, come chi vi scrive, ama i filtri polarizzatori, sa bene quanto sia fastidioso avere a che fare con un obiettivo che ruota durante la messa a fuoco. L’elemento frontale del Canon 15-85 non ruota durante il focusing, rendendo quindi l’utilizzo di un polarizzatore estremamente comodo.
Lo stabilizzatore ottico d’immagine presente su questo prodotto è, secondo Canon, capace di compensare 4 stop. Durante i nostri test è stato in grado di comportarsi egregiamente, ma ne sconsigliamo l’utilizzo al limite delle sue possibilità durante l’utilizzo “sul campo”. I fattori che entrano in gioco in quei momenti non rendono infatti il meccanismo molto affidabile. Come ogni stabilizzatore delle ottiche di Canon di fascia media di ultima generazione, anche questo zoom è in grado di percepire se è stato fissato su un cavalletto , e disattivare di conseguenza lo stabilizzatore ottico. E’ presente anche la rilevazione automatica del panning (in tal caso la stabilizzazione viene implementata sul solo asse verticale). L’immagine sotto rappresenta un confronto tra due scatti effettuati in rapida successione, con le stesse impostazioni, tranne che per la stabilizzazione ottica.
Come tutte le lenti, anche questo obiettivo soffre, in determinate condizioni, di aberrazione cromatica. Soprattutto gli obiettivi zoom, diversamente da quelli a focale fissa, pagano la loro praticità con un compromesso sulla qualità, alle focali estreme. L’immagine sotto, che mette in evidenza il purple fringing, è stata scattata a 15mm. Il fastidioso fenomeno è presente solo nelle zone periferiche dell’immagine, e solo nei punti di maggiore contrasto. Tuttavia, anche se è facilmente rimovibile in fase di post-produzione, è un dettaglio decisamente negativo da trovare nelle nostre foto. Purtroppo, come accennato sopra, per limitare questo effetto è necessario orientarsi su obiettivi a focale fissa, che solitamente sono ottimizzati per combattere l’aberrazione cromatica.
La fotocamera è dotata di molte regolazioni, tra le quali sono presenti anche quelle per la riduzione del rumore ad alti ISO, e la riduzione del rumore per scatti a lunga esposizione. Le immagini sotto sono state scattate per valutare l’efficacia di queste due regolazioni, oltre che per valutare le prestazioni del sensore agli alti ISO. Le foto, divise per ISO, sono così composte: sulla sinistra la versione con nessuna delle due regolazioni attiva; sulla destra la versione con entrambe le regolazioni attive. Come è facilmente comprensibile dal test, il rumore diventa assolutamente ingestibile a partire da ISO 6400 in poi. L’algoritmo di riduzione del rumore presente nel firmware della fotocamera lavora egregiamente, ma ne sconsigliamo l’utilizzo in favore di più performanti filtri utilizzabili in post-produzione (il migliore tra quelli provati risulta essere quello di Photoshop CS5, ma anche quello di Digital Photo Professional, fornito con la 550D, fa il suo dovere).
ISO 100
ISO 200
ISO 400
ISO 800
ISO 1600
ISO 3200
ISO 6400
ISO 12800
Infine vi mostriamo qualche scatto realizzato con la Canon 550d e l'obiettivo EF-S 15-85 IS USM.